La storia di Lionel Messi








Molto spesso le storie legate allo sport, sono storie di vita straordinarie … come quella del mio calciatore preferito “Lionel Messi”, vincitore di quattro palloni d’oro che seguendo il cuore e la passione, e soprattutto, non arrendendosi mai è diventato un “gigante” del calcio attuale.
Leggendo la sua storia, nel libro autobiografico, ho capito che lo sport può offrire delle opportunità a tutti e aiuta a sconfiggere anche le avversità.
La forza di Leo Messi risiede nelle sue caratteristiche fisiche, quello che era un handicap e una malattia seria, è stato trasformato in un punto di forza. Soffriva di una disfunzione ormonale grave, una malattia difficile da sconfiggere che non gli ha permesso di crescere adeguatamente per una rara forma di nanismo. All’età di dieci anni smette di crescere e resta piccolo.
Nascondere il suo problema era impossibile, lo chiamano “la pulce, il nanerottolo” e non sempre  con rispetto.
Gioca a calcio nella squadra di bambini a Rosario, in Argentina, e tutti si accorgono, nonostante il fisico, che è un vero fenomeno, un talento puro.
I medici si accorgono che il suo deficit può essere transitorio, se contrastato in tempo.
L’unico modo per cercare di intervenire è una terapia a base dell’ormone “gh”. Si tratta di una cura molto costosa che la famiglia non può permettersi: siringhe da 500 euro l’una, da fare tutti i giorni.
Continua a giocare a pallone con lacrime ed orgoglio, sa di doverlo fare come se avesse dieci piedi, correre più veloce di un puledro, essere imbattibile con la  palla a terra e non cadere mai.
Durante una partita fu notato da un osservatore e nella vita di un calciatore gli osservatori sono tutto, ma nel caso di Messi, ciò che gli viene offerto è molto di più.
Non gli viene data solo l’opportunità di diventare calciatore, ma la possibilità di guarire, di sostenere le cure costosissime e soprattutto di avere una vita normale e diventare una leggenda.
La storia di Leon Messi è come la leggenda del calabrone … si dice che il calabrone non potrebbe volare, perché il peso del suo corpo è sproporzionato rispetto alle ali, ma il calabrone non lo sa e vola.

Messi con quel corpicino, con i suoi piedi piccoli, con i suoi problemi di crescita, non potrebbe giocare nel calcio moderno tutto muscoli, massa e potenza. Solo che Messi non lo sa, ed è per questo che è il più grande di tutti.